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FABIO SORTI
INSTANTANEE

Momenti e luoghi che colpiscono, a volte in modo improvviso.
E allora scatto.
Ma ciò che mi ha spinto a premere il pulsante non è sempre lì, pronto per essere colto. Va un po’ indagato, scoprendo spesso punti di vista aspettati.
E allora elaboro.
Il processo si fonda sulla sorpresa, sulla visualizzazione, più sulla ricerca di un senso che non di una perfezione tecnica o formale. Scatti più sentiti che pensati. Immagini più “trovate’ che “cercate’.
Emergono non richiesti richiami grafici, fotografici, pittorici (impressionismo? puntillismo? fumetto?) e alla fine queste immagini risuonano, mi ci riconosco. Assomigliano a ciò che ho visto e che forse sono arrivato ad esprimere.
Relativamente da poco fotografo con uno smartphone (si può chiamarlo telefono o, peggio, telefonino?). Le immagini, salvo alcune, coprono un arco abbastanza ristretto, più o meno gli ultimi due anni. Finora erano rimaste sul display, o al massimo sul monitor di un computer; poi un giorno hanno cominciato a premere per uscire, incontrare persone. Per vedere, un po’ di nascosto, l’effetto che fa.
Nella sala superiore invece uno scatto analogico del 1992. Bianco e nero, camera oscura, carta baritata e acidi.
La rileggo e trovo un filo che la collega alle immagini di oggi, nel mio farmi sorprendere ed emozionare da un’atmosfera. Di fronte alcune suggestioni attuali.
Segnali di coerenza? Non so.
Non sono un fotografo. Però fotografo. Ma allora perché una mostra?
Ci provo con il pudore di chi mette piede in un territorio che non gli compete, in cui forse non avrebbe diritto ad entrare. Di chi condivide comunque non solo fotografie, ma un po’ del proprio immaginario.

INFO BREVI

Fabio Sorti
Instantanee
a cura di Guido Piacentini
27 settembre 2018 > 20 ottobre 2018
051 265517  
galleria@studiocenacchi.com