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FRANCESCO FAINI
MARI MINORI

La mostra, composita, presenta opere ad acquerello e in tecnica mista. Sono esposti i lavori che l’autore definisce Calembour, originali e divertenti “pesci”, nei quali il titolo, un gioco di parole, è parte decisiva.

Scrive Paola Mastrocola:

[…] Le parole sono immagini. Le parole sono gioco.
Bisogna saper vedere, per saper giocare. E viceversa.
Non so se nella mente di Francesco nascano prima le immagini o le parole. (Anche per chi fa lo scrittore non è mai così chiaro, se le storie trovino le parole o siano le parole a costruire le storie. Chissà…). Ma è evidente che i titoli nelle sue opere giocano un ruolo centrale, sono un tutt’uno col disegno. Non si può prescindere dai titoli: Mezze penne con le cozze, Guarda che pesce luna, Cernia lampo, Alice nel paese delle meraviglie, Totani e tabù, Elettrocefalogramma, Capa santa, Totani e tabù…
Dalle parole che giocano nasce l’idea. […]

Sono poi allestiti i Presepi laici strombolani, giocose opere dedicate fin dal titolo all’isola frequentata e amata da Faina, che ne richiamano scorci e suggestioni, facendoci avvicinare ad esse per scrutarne i dettagli e per viaggiare con l’immaginazione; ancora impossibilitati a farlo fisicamente.

Scrive lo stesso Faina in merito a queste opere:

[….] Piccoli presepi portatili, laici in questo caso, scene isolane legate ad un luogo, Stromboli, che è di per sé un presepe vivente. Ho quindi solo rubato alla memoria dei brani fatti di niente, delle pale eoliane, l’arrivo della nave al molo, la lava che scende, il faro di Strombolicchio, riproducendo dei paesaggi che fanno parte della mia vita, di quello che penso della mia vita, di quello che succede. Nella mia vita, anche. […]

INFO BREVI

Francesco Faina
Mari minori
a cura di Jacopo Cenacchi
con un testo di Paola Mastrocola
20 febbraio > 20 marzo
051 265517  
galleria@studiocenacchi.com