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Tempera

Giorgio Zucchini (Bologna, 1939), pittore e installazionista, vive e lavora a Bologna. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna. È stato docente all’Istituto d’arte di Bologna e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

L’ARTISTA
Giorgio Zucchini esordisce nel 1972 prendendo parte alla collettiva “Prospettive 5” a Roma e allestendo la prima mostra personale alla Galleria Duemila di Bologna, dove esporrà anche due anni più tardi. Tra le personali di rilievo si ricordano le mostre tenutesi nel 1974 alla Galleria San Fedele di Milano, nel 1976 alla Galleria Pellegrino di Bologna, nel 1984 allo Studio d’Arte Annunciata di Milano, nel 1986 a Bologna alla Galleria Studio G7 e alla Galleria Spazia. Partecipa inoltre a prestigiose collettive in Italia ed all’estero, tra le quali la storica mostra “Anniottanta”.

Personalità eclettica, Giorgio Zucchini appartiene al gruppo di artisti che il critico Renato Barilli definì dei “Nuovi-Nuovi” fin dalla prima mostra. Agli inizi degli anni settanta i suoi lavori si caratterizzano per l’inserzione entro opere tradizionalmente pittoriche di elementi di arte povera e concettuale.

Sul finire del decennio il pittore Giorgio Zucchini si dedica alle “camere ottiche”, congegni per la visione strutturati come teatri visivi. Dagli anni ottanta si volge di nuovo alla pittura, intesa come materializzazione delle precedenti “camere”. Protagonisti delle sue opere sono ora piccoli oggetti, fiori, animaletti: minuti elementi del ricordo che popolano i suoi dipinti di ombre cromatiche, a generare la meraviglia per l’inattesa e preziosa apparizione. Gli sfondi sono sfumati e resi con colori tenui, verdi, gialli, azzurri, a ottenere una particolare delicatezza d’impianto.

LA MOSTRA
Giorgio Zucchini affonda la sua radice nello spirito dei luoghi in cui è nato, in cui vive da sempre avventure minuscole e abissali, consumate tra antiche mura e oggetti d’affezione, per tragitti sottilmente analoghi a se stessi. È un pittore squisitamente emiliano, intimamente legato alla terra e a un’archeologia ancestrale dalla quale, come in una Wunderkammer barocca, affiora un inventario personale riproposto in un corpus di oggetti marginali, distrazioni ottiche, tracce di una lingua scomparsa.

Questo grande interprete dell’arte contemporanea ci offre l’esempio di un grande fare artistico, coltivato nell’emozione silenziosa d’immagini meditate fino alla loro lenta apparizione. Da sempre Giorgio Zucchini dipinge a tempera, spaziando fra grandi tele immaginifiche e il piccolo formato in cui imprigiona incantevoli dettagli, per una meraviglia sempre rinnovata di materia, luce, colore.

 

La Repubblica – Bologna 21 marzo 2017
La Repubblica – Bologna 24 marzo 2017
Dal blog di Renato Barilli

INFO BREVI

Giorgio Zucchini
Tempera
a cura di Guido Piacentini

testi di Laura Falqui
e Raffaele Milani
11 marzo 2017 > 17 giugno 2017
051 265517 
galleria@studiocenacchi.com