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Simone Martinetto, laureato in filosofia con una tesi sul concetto di tempo in fotografia, nasce a Torino nel 1980 e lavora come fotografo, regista, artista e insegnante di fotografia. Ha cominciato a fotografare quando il nonno gli ha regalato la macchina fotografica che aveva comprato in occasione della sua nascita. Il nonno ha solo il tempo di dargli alcuni essenziali consigli prima di ammalarsi e morire dopo qualche mese.

La sua ricerca artistica utilizza la fotografia quale mezzo privilegiato ma si avvale anche di video, installazione, scrittura. Attraverso un linguaggio fotografico fortemente emotivo ed evocativo, racconta storie spesso minime, con profondi significati simbolici. Il suo lavoro è una continua investigazione sulla memoria, la libertà, le coincidenze, le relazioni, il mondo onirico, l’immaginario interiore.

Ha esposto in oltre sessanta mostre in Europa e Stati Uniti, tra le quali si ricordano quelle presso il Frost Art Museum di Miami, l’ISCP Gallery di New York, i 49B Studios di New York, la galleria d’arte Claudio Bottello Contemporary di Torino, la Cineteca di Bologna, la Farnesina di Roma, la Biennale Italia-Cina presso l’Arca di Vercelli (gestita dalla Fondazione Guggenheim). Le sue opere hanno partecipato a una quindicina di importanti festival di fotografia e arte contemporanea, tra i quali il Festival International de la Photographie Sociale di Parigi, il SI FEST di Savignano sul Rubicone, Creativamente Roero e Jeune Creation Europeenne, salone d’arte contemporanea itinerante presso sei paesi europei, Francia, Lituania, Austria, Italia, Spagna, Portogallo.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti sia come artista che come fotografo di scena, tra cui il Primo Premio al Portfolio Italia 2004 – Gran Premio Epson, vincitore del SI FEST Festival di Fotografia di Savignano nel 2004, Giovane Talento Fotografico FNAC 2004, Cliciak 2005 e 2009, il Premio Luca Pron 2011, il Premio ISCP New York 2011.

Come fotografo di scena per il cinema ha lavorato su una ventina di importanti produzioni cinematografiche degli ultimi anni, seguendone interamente la produzione e fotografando alcuni dei più noti registi e attori italiani e francesi tra cui: Marco Bellocchio, Saverio Costanzo, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Giancarlo Giannini, Ninetto Davoli, Giuseppe Battiston, Berenice Bejo ed Emmanuelle Devos.

Come regista ha girato il film documentario “Beati! La gioia non è mai al singolare” proiettato in anteprima a Bologna in Piazza Maggiore durante l’importante rassegna “Sotto le stelle del cinema” curata dalla Cineteca di Bologna.

Come docente, ha avuto oltre 2500 allievi dai 3 ai 90 anni, ha insegnato e tenuto workshop, laboratori e seminari presso l’Università di Bologna, il Comune di Torino, scuole private di fotografia e di cinema e presso moltissime scuole superiori, tra cui il Liceo artistico Arcangeli e il Liceo Galvani di Bologna. Ha ricevuto il premio Arte Plurale come miglior docente per un laboratorio fotografico tenuto per il Comune di Torino con persone con disturbi psichiatrici.

Ha pubblicato i libri fotografici “Senza la memoria” e “Il lavoro quotidiano” con Pazzini Editore e preso parte volume “Nonostante la vostra cortese ospitalità. Fotografia e disagio mentale oggi” con Editrice Quinlan. Sue fotografie sono state pubblicate sui principali periodici italiani e in alcuni cataloghi e copertine di libri.

Nel 2012 ha vissuto e lavorato come artista a New York grazie al Premio ISCP New York organizzato da Seat Pagine Gialle e dal Ministero Italiano della Cultura.

Sui suoi lavori hanno scritto alcuni importanti critici d’arte e registi italiani, tra cui Claudio Marra, Francesco Poli, Marisa Vescovo, Patrizia Rossello, Olga Gambari, Marco Bellocchio.

 

Il fotografo Simone Martinetto - ritratto