MARCO RIGAMONTI
PERSO NEL BOSCO
Con le serie Perso nel bosco le sue immagini oscure ci fanno sentire il groviglio di rami che paiono quasi sfiorarci il volto e protendersi verso di noi. La lontananza dell’orizzonte si rovescia qui in un troppo vicino, nell’impossibilità di avere una visione “controllante” e razionale, perché ci si è letteralmente persi nel bosco e il vedere si è trasformato in un’esperienza del sentire, in qualcosa di instabile e pervasivo che sfugge al pensiero cosciente e che oscilla seguendo i movimenti di un corpo in cammino, come smarrito tra sterpi e prati strapazzati dal freddo. Con la loro logica discontinua e non lineare, tali immagini ombrose, fluttuanti e disorientanti, fanno vacillare il nostro senso del tempo e la nostra collocazione nello spazio. Esse trasformano infatti la fotografia nel registro sensibile di un’esperienza dentro la natura e non di fronte ad essa.